Friday, March 29, 2019

AL MAUTO I MANIFESTI CHE RACCONTANO L'AUTO

La Lancia Aurelia B52 Coupé Bertone del 1951.
Le opere di alcuni tra i più grandi disegnatori del secolo scorso sono al centro della mostra “Auto che Passione! Interazione fra grafica e design”, realizzata dal MAUTO di Torino in collaborazione con il m.a.x. museo di Chiasso ed i curatori Marco Turinetto e Nicoletta Ossanna Cavadini, aperta al pubblico da venerdì 29 marzo. Opere di artisti di rilievo del XX secolo testimoniano l’evoluzione dello stile grafico in parallelo alle nuove forme del design delle quattro ruote.


L'Alfa Romeo 8C 2300 Touring del 1934.

Le grafiche in mostra sono realizzate da alcuni dei grandi disegnatori del secolo scorso: da Jules Chéret, considerato il padre del manifesto moderno, di cui è esposto il Benzo-Moteur del 1900, si passa alla pubblicità di Marcello Dudovich per la Nuova Balilla (1934) e alla grafica di Max Huber per il 40° Gran Premio d’Italia del 1969 fino ai poster degli anni Novanta. Altri manifesti celebri sono firmati da Leopoldo Metlicovitz, Plinio Codognato, Marcello Nizzoli e dal fondatore del MAUTO Carlo Biscaretti di Ruffia, del quale quest’anno ricorrono i 140 anni dalla nascita e i 60 anni dalla morte.

La De Tomaso Pantera GTS Ghia del 1974.

Il percorso espositivo è organizzato per sezioni tematiche che rievocano le suggestioni grafiche delle opere: l’Eleganza, la Velocità, le Esposizioni. La sezione speciale dedicata a Carlo Biscaretti sviluppa i temi Umorismo e Pubblicità e comprende solo disegni originali dell’autore.
Con i manifesti in mostra dialogano sei vetture iconiche della storia del design del Novecento: l’Alfa Romeo 8C 2300 Touring del 1934, la Lancia Aurelia B52 Coupè Bertone del 1951, la Pantera De Tomaso GTS Ghia del 1974, la Ferrari 308 GTB Pininfarina del 1980, l’Alfa Romeo V6 3.0 Vittoria del 1995 e la Iso Rivolta Vision GT Zagato del 2017.